La prima a darne la notizia è stata “La Repubblica”, che ha dato il via ad un balletto mediatico mai visto tra agenzie, interviste, articoli, servizi tv e ai telegiornali che raccontavano ai lettori l’entrata in politica di Fedez.
Come ha successivamente confermato lui stesso
è solo stata una strategia di marketing (geniale!) per lanciare il suo ultimo disco, e questa strategia prevedeva proprio il circo mediatico che un sistema di comunicazione integrata ha fatto nascere.
E allora, ecco le mie riflessioni, da consulente marketing curiosa:
1) Coerenza
Fedez negli ultimi periodi ha spesso parlato nei suoi canali social di attualità e politica prendendo posizione chiara rispetto a certi temi caldi.
Trattare di questi temi sui suoi social significa esporsi davanti a 2.5 di follower su Instagram, altrettanti su Twitter, 13 milioni su Facebook (e poi vogliamo parlare delle condivisioni sui canali di
Chiara Ferragni?)
Proprio questo suo interesse alle tematiche sociali ha reso credibile agli occhi di tanti politici che l’acquisto di un dominio sul web fosse la prima mossa di un suo impegno politico vero.
Fedez è stato bravissimo perché ha saputo generare in questo modo un’ondata di visibilità anomala su di lui, che ha ovviamente generato conversioni.
2) Non solo social
E’ molto interessante notare che non abbia condiviso la notizia dell’acquisto di questo famoso dominio sui social, ma solo con alcuni giornali.
Sapeva benissimo che, una volta data l’informazione ad una sola importante testata, tutte le altre avrebbero fatto la corsa per rilanciare la notizia.
Ha innescato in questo modo un circolo vizioso, in cui giornalisti e politici hanno commentato e condiviso la notizia (facendo esattamente quello che Fedez voleva e A COSTO ZERO)
I social sono arrivati in un secondo momento: quando ha postato un video per prendere in giro tutti i giornalisti che parlavano di lui e della sua discesa in campo e in un secondo video (vero lancio del disco) in cui Fedez ha svelato il nome del partito che ha fondato per le elezioni 2023: Disumano (titolo dell’album, con un chiaro riferimento al clima politico del nostro Paese)
3) Satira
Tutta la campagna fa riferimento ad una chiara narrativa della nostra politica passata.
Satira e parodia la fanno da padrone in tutta la fase di lancio del disco.
Voto 10
Non comprerò l’album, ma sicuramente è stata una delle campagne marketing più geniali e meglio riuscite degli ultimi anni. Bravo.
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A presto,
Maura